Una vita per la ricerca
Il "Bo Live" - Università di Padova
08.09.2025

Erano partiti il 26 agosto per l’Alaska. L’obiettivo era quello di studiare le fratture dei ghiacciai dell'icefield di Juneau, uno dei campi di ghiaccio più estesi al mondo, per comprendere le deformazioni e le profondità crostali dei satelliti ghiacciati come Ganimede o Encelado, che orbitano rispettivamente intorno a Giove e Saturno. Lo scorrimento dei ghiacciai terrestri genera fratture simili a quelle rilevate sui satelliti ghiacciati: studiare gli analoghi terrestri, dunque, permette di comprendere meglio ciò che accade nello spazio.
Al progetto Gemini (Glacial Environment deformation Mechanisms to INfer Icy satellites tectonics) partecipava anche Riccardo Pozzobon, geologo planetario dell’università di Padova, insieme ad altri scienziati: il team doveva condurre rilievi sul campo e osservazioni da satellite per produrre cartografie multiscala. Dopo alcuni giorni di normale lavoro, il tragico incidente: il due settembre, tentando di recuperare un oggetto caduto finché stava pranzando, Pozzobon sarebbe inciampato e scivolato in un torrente nel ghiacciaio Mendenhall. L’acqua l’ha poi trascinato in un inghiottitoio glaciale.
Ricercatore al dipartimento di Geoscienze dell’università di Padova, Pozzobon era partito per l’Alaska in virtù dell’esperienza maturata in molti anni di studio e di lavoro sul campo, e del contributo offerto in numerosi settori scientifici grazie a collaborazioni nazionali e internazionali.
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