Terremoto tra Turchia e Siria. L'analisi del geologo Giulio Di Toro

Il Bo Live - online

07.02.2023

Il bilancio del sisma che la scorsa notte ha colpito al confine tra Turchia e Siria continua a salire: il terremoto - di magnitudo 7.8 della scala Richter, uno dei più forti dell’ultimo secolo - ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città dell’area sud-orientale della Turchia, in un’area densamente popolata e caratterizzata da edifici molto fragili, costruiti in muratura di mattoni.

Al momento in cui scriviamo le vittime accertate sono circa 2.300 ma i numeri sono purtroppo provvisori e ad ostacolare le operazioni di soccorso sono intervenute anche numerose violente scosse di assestamento, la principale di magnitudo 7.5. Per alcune ore si era temuto che il terremoto potesse provocare uno tsunami nel Mediterraneo. L’ allarme fortunatamente è rientrato ma ulteriori pericoli sono adesso rappresentati dai fenomeni franosi.

Nelle aree colpite il suolo si è spostato di tre metri in pochi secondi e la faglia che si è attivata, sul punto di incontro di tre placche, ha liberato l’energia accumulata in decine e decine di anni.


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