Asteroide Ryugu: dalle analisi sui campioni informazioni preziose sull'evoluzione del sistema solare

Il Bo Live - online

29.06.2022

I tentativi di conoscere quali caratteristiche aveva il nostro sistema solare nei primissimi tempi dalla sua formazione hanno negli asteroidi e nelle meteoriti delle fonti di informazioni preziosissime: questi oggetti, a differenza dei corpi planetari, non hanno subito alterazioni nel corso del tempo e sono dunque una sorta di memoria storica dell'universo, grazie alla quale possiamo risalire alle tappe fondamentali dell'evoluzione del sistema solare e cercare delle risposte anche sulle origini della vita.

Ryugu è un asteroide che fa parte della classe dei near-Earth, quella cioè che denota gli oggetti che orbitano vicino alla Terra. Proprio questa caratteristica fa sì che alcuni di essi (a seconda anche della loro dimensione) possano rappresentare un potenziale pericolo per il nostro pianeta, ma al tempo stesso li rende i più accessibili alle sonde. 

Tra il 2018 e il 2019 la superficie di Ryugu è stata visitata dalla sonda Hayabusa 2, dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa, che ha effettuato due atterraggi sull'asteroide allo scopo di prelevare dei campioni da spedire sulla Terra e permettere così agli scienziati di analizzare i materiali raccolti. Il 6 dicembre del 2020, sei anni dopo il lancio della sonda, la capsula contenente i campioni e rivestita da uno scudo termico è rientrata dallo spazio, atterrando nel Sud dell'Australia con un "bottino" di oltre 5 grammi, una quantità di molto superiore all'obiettivo minimo della missione.

Se si pensa che asteroidi come Ryugu, chiamati 'carbonacei' e indicati con la lettera C, sono i testimoni più antichi delle interazioni fra la materia avvenute quando il sistema solare si stava formando è facile comprendere quanto siano elevate le aspettative. 

E in effetti, adesso che gli scienziati iniziano ad annunciare i primi risultati dell'analisi di questo straordinario campione, le sorprese non mancano. Uno studio recentemente pubblicato su Science ha dimostrato che i frammenti di polvere e roccia rientrati da Ryugu sono simili a quelli di un tipo molto raro di meteoriti, denominate condriti carboniose di tipo Ivuna (CI), molto interessanti dal punto di vista scientifico perché costituite dal materiale più antico ed incontaminato che si conosca. Si pensa infatti che queste rocce  risalgano agli inizi del sistema solare, prima della formazione del sole, della Luna e della Terra.

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