Disentangle the spectral variability in the Paleontological and Cultural Heritage

Title: Disentangle the spectral variability in the Paleontological and Cultural Heritage (HYPERPAST)
Principal Investigator: Elena Ghezzo | Programme: MUR Young Researcher - MSCA
Total Contribution € 298.900,00 | Project Duration: 36 months | End of Project: May 2028
| Ho iniziato ad interessarmi di paleontologia relativamente tardi, all’università, quando ho realizzato la profondità del tempo che ha preceduto l’essere umano e la quantità di specie che sono esistite ed estinte in questo immenso arco di tempo. Oggi sono specializzata in diverse branche della paleontologia: mi occupo di stima di distribuzione, di morfologia scheletrica ed ontogenesi dei felidi, e da più di cinque anni ho integrato analisi multispettrali da satellite ed iperspettrali per la ricerca di fossili in superficie e la loro caratterizzazione. Ho esperienza in scavi paleontologici in Europa e nelle Americhe e mi occupo di disseminazione evolutiva e paleontologica rivolta al grande pubblico. |
L’analisi iperspettrale viene applicata in molti campi della geologia, stratigrafia, nello studio della vegetazione e industrialmente per l’identificazione di materiali simili tra loro, come alimenti a diverso stato di maturazione, ma anche per lo smistamento di vetri e plastiche. Il metodo viene sempre più spesso applicato nello studio di artefatti, come arazzi e pitture. Una applicazione ad ampio spettro non è ancora invece avvenuta in paleontologia e preistoria, per la caratterizzazione dei fossili e il riconoscimento di pitture rupestri.
Il Progetto HYPERPAST vuole quindi sviluppare e testare l’uso di immagini iperspettrali per i beni culturali paleontologici e preistorici, focalizzando l’attenzione sulla descrizione dei materiali che compongono il singolo fossile, il riconoscimento delle firme spettrali risultanti, la standardizzazione di un metodo di catalogazione e riconoscimento dei componenti superficiali. Il metodo è non invasivo ma ripetibile, e quindi riesce a produrre uno screening pre-campionamento completo, massimizzando i risultati di indagini successive. La scansione ottenuta rappresenta anche un identikit archiviabile per il monitoraggio periodico dello stato di conservazione fossile, e per il confronto con reperti musealizzati in giacitura primaria.
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