In Valle Aurina di fronte ai ghiacciai per studiare i processi deformativi

La Valle Aurina è la parte più settentrionale del territorio italiano ed è considerata una delle valli più incontaminate di tutto l'Alto Adige. A caratterizzarla è uno scenario mozzafiato, in prossimità del lago di Neves, e la presenza di oltre 80 cime che arrivano ai tremila metri. Purtroppo però anche in questa area i ghiacciai sono in sofferenza e si stanno ritirando in modo evidente. Questo è naturalmente un aspetto molto grave, ma in alcuni casi sta consentendo ai geologi di vedere degli affioramenti rocciosi perfettamente esposti e puliti che aiutano a studiare processi deformativi avvenuti milioni e milioni di anni fa.
Qui siamo sul ghiacciaio Mesule insieme a Giorgio Pennacchioni, professore ordinario del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, che da oltre 20 anni compie periodicamente dei rilievi in questa area, unica al mondo per varietà di strutture ed esposizione degli affioramenti.
Uno strumento chiave per effettuare questo tipo di indagini sono i droni e i programmi di fotogrammetria con cui è possibile ottenere dei modelli tridimensionali delle strutture presenti, con un dettaglio molto elevato.
Il professor Pennacchioni è un geologo di campagna e ha girato parecchie zone al mondo: "ho lavorato spesso di fronte ai ghiacciai proprio perché danno la possibilità di avere queste rocce ultra pulite dove si vede e non si deve immaginare. E questa è l'area in assoluto più bella per ricchezza di strutture esposte e per pulizia degli affioramenti. E naturalmente, come vedete, il contesto è spettacolare".
Foto e video di Stefano Castelli
Editing video di Barbara Paknazar