Fin dall'epoca romana la storia della città di Padova è legata all'utilizzo dei mattoni, soprattutto per l'abbondanza di materiali argillosi trasportati e depositati dal sistema fluviale che attraversa il territorio. Questo materiale tecnologico e versatile ha caratterizzato l'evoluzione urbana della città, contribuendo a costituirne l'identità temperata e accogliente.
Lo studio dei mattoni utilizzati in epoca tardoantica e medievale per la costruzione della Basilica di Santa Giustina da Padova, e di quelli utilizzati nei resti della necropoli romana ancora conservata sotto la basilica, ha permesso di conoscere che i mattoni furono fatti con argille molto ricche di carbonato e cotti a elevate temperature. Queste scelte tecnologiche hanno portato a mattoni di alta qualità. Inoltre, dal riutilizzo di mattoni romani in epoca medievale, è stato possibile verificare che in condizioni di elevata umidità - tipiche del clima padovano tutto l'anno - tali mattoni si sono conservati piuttosto bene.
In questo video mostriamo le principali conclusioni del progetto europeo CLAYONRISK che aveva l'obiettivo di indagare la tecnologia di produzione dei mattoni storici utilizzati nella città di Padova e i diversi fattori che possono influenzare la loro conservazione nel tempo.
Riprese e montaggio di Barbara Paknazar
Oltre alla Basilica di Santa Giustina il progetto CLAYONRISK, guidato dalla ricercatrice e ex-MSCA fellow Elena Mercedes Pérez Monserrat, si è soffermato su altre costruzioni storiche emblematiche della città di Padova come la Torre degli Anziani che sorge accanto al Comune, la Specola, la chiesa di Santa Sofia e le mura rinascimentali.
Il Progetto CLAYONRISK - Bricks manufacturing technologies to increase built heritage resilience and to raise common identities of people is an MSCA funded project (grant ID:836122)