Gli scavi al Molino Casarotto (VI) portano alla luce altri dettagli su un abitato del Neolitico
Al Molino Casarotto, a poca distanza dal lago di Fimon nel vicentino, si è appena conclusa la nuova campagna di scavi archeologici che consentirà di ottenere importanti informazioni sulle strutture abitative del Neolitico medio e sulle attività antropiche ad esse collegate. Le attese sono elevate perché le indagini geomagnetiche condotte vicino agli ultimi scavi (che erano stati realizzati dal professor Alberto Broglio dell’Università di Ferrara e dal professor Lawrence Barfield dell’Università di Birmingham nel 1972) hanno rivelato che rimane ancora da scoprire almeno la metà di una grande abitazione della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata, dunque risalente a 6.000-7.000 anni fa.
Il lavoro è condotto nell'ambito del progetto GEODAP ed è guidato da Cristiano Nicosia, professore ordinario del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, insieme all'archeologa della Soprintendenza Paola Salzani. L'intervento è il primo del Progetto di promozione culturale e scientifica dei siti preistorici e protostorici delle valli umide dei Colli Berici che fa seguito al protocollo d’intesa siglato nel 2021 tra Soprintendenza ABAP di Verona, Rovigo e Vicenza e Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova.
A 50 anni esatti dagli scavi di Barfield e Broglio “la sfida è quella di provare a vedere cosa riusciamo a dire in più con le moderne tecniche di cui disponiamo: quindi analisi archeobotaniche, analisi dei carboni, dei sedimenti, dei pollini, datazioni al radiocarbonio fatte su strati individuati molto precisamente grazie a nuove tecniche di scavo e di rilevamento", spiega il professor Nicosia.
“Abbiamo trovato oggetti archeologici molto interessanti come selci di varia forma, soprattutto lame. E poi ceramica e anche un’ascia in pietra verde che viene dalle Alpi occidentali e quindi ci testimonia anche dei contatti di lungo raggio”, aggiunge il professor Nicosia spiegando che il prossimo passo saranno adesso le analisi che verranno svolte presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, nei laboratori di ultima generazione che sono stati allestiti proprio grazie al progetto GEODAP.